mercoledì 27 maggio 2015

Facciamo chiarezza: La Sublimazione

Quest'anno, per chiudere l'anno scolastico in un modo un po' diverso, visto che una volta tanto mi sono trovato ad essere avanti col programma anzichè indietro, ho assegnato a una delle mie classi delle "ricerche" di Fisica da svolgere a coppie su temi che non sono stati spiegati in classe (termologia e cenni di termodinamica). Lo scopo è quello di  vedere come se la cavano gli studenti nella ricerca e nella scelta di informazioni quando l'argomento gli è quasi del tutto sconosciuto. Questa modalità di lavoro non è molto lontana da quella che si usa nei moduli Clil (se non sai di cosa si tratta clicca sul link, qui non riesco a spiegartelo senza andare fuori tema) ma in italiano.

In settimana mi consegneranno i lavori e vedrò com'è andata.
Naturalmente non li ho lasciati completamente allo sbaraglio, ho dedicato 4 ore di Fisica (2 settimane intere) alla fase di ricerca su internet e girando tra i gruppetti ho cercato di guidare il loro lavoro.
In particolare un gruppetto si è occupato dei passaggi di stato e si è arenato, guardacaso, sulla sublimazione. O meglio, diciamo che ragionando sulla sublimazione è venuto fuori che le condizioni necessarie a far avvenire i vari passaggi di stato gli risultavano piuttosto fumose.

In effetti, chi non sa cosa sono i passaggi di stato? 
Penso che con un piccolo sforzo di memoria scolastica chiunque possa arrivare ai famosi "solidificazione", "fusione", "evaporazione" ecc... Se ve li ricordate forse ricordate anche che quello più strano era appunto la "sublimazione": con questo fenomeno una sostanza (di solito per semplicità si pensa all'acqua) passa direttamente dallo stato areiforme a quello solido e viceversa. In genere i libri portano come esempio alcune sostanze famose per mostrare questa trasformazione (la naftalina e il ghiaccio secco) ma il principio vale in teoria per qualsiasi cosa. Ed è qui che sta la stranezza: perché nessuno di noi ha esperienza di un blocco di acqua ghiacciata che evapora senza passare dalla fase liquida? Perché invece la natfalina evapora negli armadi senza formare prima delle pozzanghere?
Evidentemente c'è qualcosa che il senso comune non riesce a spiegare e ci sta... Quello che invece  mi ha stupito è che cercando in rete usando parole chiave come " sublimazione " o " condizioni per far avvenire la sublimazione " non abbiamo trovato pagine molto utili allo scopo...
Per carità, di siti che riportano il grafico P-T che spiegherò tra poco è piena la rete ma praticamente nessuno è riuscito a chiarire le idee a dei non esperti in materia... Sicuramente cambiando parole avremmo avuto più fortuna ma ho deciso comunque di dedicare questo post a fare chiarezza su questo tema!

Inizio con un aneddoto.
L'anno scorso ho sostenuto l'esame FCE (inglese livello B2) e durante la preparazione una mia collega di Inglese si è offerta di dare una mano a me e agli altri coraggiosi. Nel ripassare le situazioni in cui si usa il simple present ci diceva: 
... e lo si usa anche per indicare verità certe o fatti scientifici come ad esempio water boils at 100 degrees... 
E io pronto a fare il guastafeste intervengo:
Bè, non è mica così vero!
E dicevo la verità! L'acqua non bolle sempre a 100 gradi!
La temperatura di ebollizione dipende infatti anche dalla pressione atmosferica che circonda l'acqua. In zone a bassa pressione, come in alta montagna, l'acqua bolle a temperature inferiori! Una formula con cui si può calcolare la giusta temperatura è
Te(z) ~ 373 K / ( 1 + 8.8 10-6 z ) -273
dove T è la temperatura e z l'altitudine espressa in metri (qui una spiegazione più dettagliata).
Per farvi un'idea potreste usarla per calcolare quanto vale a 2500 metri di altitudine. 92°? Risposta esatta! E in cima all'Everest? Esatto, 73° gradi!
Avrete forse intuito che al diminuire della pressione diminuisce anche la temperatura di ebollizione che di fatto è la massima temperatura a cui si può trovare acqua allo stato liquido. Cosa accadrebbe allora se potessimo salire ancora più su fino a uscire dall'atmosfera? Avremmo pressioni sempre più basse e di conseguenza temperature di ebollizione sempre inferiori! C'e un limite? Bè si, a un certo punto la temperatura di ebollizione coinciderà con quella di fusione del ghiaccio e potremmo finalmente vedere coi nostri occhi (dietro un'opportuna tuta pressurizzata) un blocco di ghiaccio diventare direttamente vapore! È esattamente quello che accade alle comete: quando sono lontane dal Sole, al freddo, sono dei blocchi di ghiaccio ma quando si avvicinano e arrivano più o meno dalle parti di Marte la loro temperatura cresce e iniziano a sublimare lasciandosi dietro la ben nota coda.

Tutto questo è riassunto nel già citato grafico Pressione-Temperatura o Diagramma di fase.

Diagramma di fase dell'acqua. Fonte: chimicamo.org
Questo grafico è diviso in zone corrispondenti ai 3 stati solido, liquido e areiforme; le linee continue sono i passaggi di stato. In questo grafico muoversi avanti e indietro lungo un'orizzontale significa aumentare e diminuire la temperatura mantenendo costante la pressione mentre muoversi lungo una verticale è l'esatto opposto. Come esempio è rappresentata la linea tratteggiata orizzontale all'altezza di 1 Atm cioè alla pressione al livello del mare. Come si nota, lungo questa linea si ha fusione a 0 °C e vaporizzazione a 100 °C. Se si scende a valori di pressione inferiori le due temperature si avvicinano fino a combaciare. In questa particolare condizione di pressione e temperatura l'acqua può trovarsi in tutti e tre gli stati: questo punto è chiamato infatti punto triplo.
Andando invece a pressioni superiori a 1 Atm l'ebollizione avviene a temperature più alte. Un'esempio è la pentola a pressione: l'alta pressione all'interno della pentola fa in modo che l'acqua resti liquida anche sopra i 100 °C permettendo così di cuocere più in fretta.
Tutto chiaro?
Torniamo allora all'interrogativo iniziale: quando può avvenire la sublimazione?
Può avvenire quando la pressione è sufficientemente bassa da escludere la fase liquida! Non importa quanto calore venga fornito al ghiaccio e quanto velocemente, a comandare qui è la pressione!
Per l'acqua la pressione deve essere inferiore a circa 0,006 Atm (che è appunto la pressione di punto triplo) mentre per altre sostanze, come i già citati ghiaccio secco e naftalina può avvenire a pressione atmosferica.
Per stare in tema ho trovato su youtube un video in cui 3 pazzi fanno sublimare circa 6 Kg di ghiaccio secco (cioè ghiaccio di CO_2) buttandolo in una vasca da bagno. Se volete guardarlo cliccate qui!

Alla prossima!
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Nota: Questo articolo ha vinto il primo premio a pari merito alla 52° edizione del Carnevale della Fisica!
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venerdì 15 maggio 2015

Gita a EXPO 2015

Lo scorso 5 maggio, mentre l'argomento di interesse principale era lo sciopero della scuola, la mia scuola ha portato tutte le classi in visita al da poco inaugurato Expo di Milano.
La coincidenza è puramente casuale, semplicemente la data del 5 maggio era stata stabilita molto tempo fa in funzione di altre attività.

Vorrei provare a raccontare un po' com'è andata e a fare qualche riflessione (il meno possibile scontata e banale) sull'esperienza. Ho diviso il post in due parti (Il racconto e Il commento) così se siete interessati solo a una parte potete leggere solo quella, se invece non vi interessa nessuna delle due ci vediamo al prossimo articolo!

Il racconto

Personalmente non avevo grandi aspettative, confesso che sapevo a malapena com'era strutturata l'esposizione e avevo letto più che altro polemiche su tutte le brutte magagne all'italiana che le stavano dietro. Lo stesso si può dire per i ragazzi: tanti di loro neanche volevano andarci e ci è toccato insistere un po' per riuscire a convincerli.

A fine giornata, dopo circa 6 ore di visita, posso dire che l'esperienza è stata positiva: io sono rimasto colpito da molte cose e idem gli studenti, tanto che alcuni avrebbero voluto fermarsi di più!

Ma andiamo con ordine.
Ritrovo alle 06.45 a scuola con 4 pullman pronti a partire. La levataccia era motivata dal timore del traffico milanese, timore che alla fine è rimasto infondato: prima delle 8 eravamo già nel parcheggio dell'ingresso Merlata. Per chi non lo sapesse i cancelli dell'Expo aprono alle 10 quindi c'è stato da aspettare parecchio... Il lato positivo è stato il dover fare meno fila ai tornelli: all'apertura di gente in coda ce n'era parecchia.
I controlli all'ingresso sono praticamente gli stessi che si vedono agli aereoporti: raggi x per zaini e borse, metal detector e tutto il resto. Da lì la strada da fare per arrivare effettivamente all'esposizione è lunghetta e un po' fastidiosa: il pavimento di asfalto bianco in un tratto assolato non è stata una buona idea! Per fortuna una volta arrivato a destinazione la situazione migliora: pavimento rossiccio e tensostrutture che permettono di camminare all'ombra lungo le due grandi strade principali (il Decumano e il Cardo).

Vista aerea della zona dell'EXPO
Visto che l'Expo è davvero enorme è impensabile visitarlo tutto, per questo abbiamo diviso i ragazzi in gruppi ognuno con un suo obiettivo. Io ho accompagnato la quarta e la quinta dell'Artistico che, guidati dal collega di Architettura, hanno dedicato la mattina a visitare i padiglioni prestando attenzione soprattutto alle strutture e alle scelte tecnico-artistiche. Credo sia un modo sicuramente insolito di vivere l'Expo e dal mio punto di vista è stata una fortuna!
Davvero notevole il Palazzo Italia. Se non ricordo male è organizzato su 4 piani e ospita diverse stanze allestite in vari modi tenendo come filo conduttore ovviamente l'Italia con la sua cultura, i suoi paesaggi, i suoi prodotti e le sue risorse. Chi mi conosce sa che non sono un amante dell'arte moderna o contemporanea ma in questo caso, chi ha curato Palazzo Italia ha incontrato il mio gusto! Anche l'albero della vita, di fronte al palazzo, fa la sua bella figura.
In seguito abbiamo visitato i padiglioni di Emirati Arabi, Azerbajan, Santa sede, Thailandia, Brasile e Padiglione Zero. Agli Emirati Arabi si assiste a un cortometraggio sul tema della tutela delle risorse come l'acqua, la terra e le fonti energetiche, indispensabili per produrre il cibo. Molto spettacolare (e non stupisce visto quanto è costato...) ma a mio avviso un po' autocelebrativo.
Discorso analogo anche per il padiglione Thailandia seppur molto più spartano: l'ultima parte della visita è un filmato tutto incentrato sulla persona di "Sua Maestà il Re" con un taglio propagandistico che lascia un po' allibiti...

Verso le 13.30 ci dividiamo e iniziamo a cercare qualcosa da mangiare. Ci avevano messi in guardia sui prezzi eccessivamente alti dei vari ristoranti nei padiglioni e li abbiamo perciò evitati. Se si ha voglia di cercare un po' e di adattarsi si trovano in realtà diversi posti per pranzare a un prezzo normale. Io e il manipolo di alunni che stava con me abbiamo optato per un banalissimo thailandese take away a 5,5 euro: piatti pronti confezionati, scaldati al microonde e mangiati seduti su un muretto... Non è stato poi così male se non fosse che il negozietto offriva come bevande solo succhi di frutta, il resto a detta loro era ancora "fermo alla dogana"... Dopo mangiato decidiamo allora di affrontare nuovamente la lunga passeggiata del Decumano per raggiungere lo stand della birreria Poretti!

Birra Poretti "7 Luppoli - La Fiorita", niente male!
Finita la meritata "pausa birretta" abbiamo proseguito lungo il Decumano, per una rapida occhiata ai padiglioni della Svizzera e degli Stati Uniti, quest'ultimo piuttosto deludente...
Da questo punto in poi ho proseguito la visita da solo ma non ho visto più granchè. Ho ripercorso la lunghissima passeggiata per raggiungere il padiglione del Nepal: ero curioso di vedere se fossero riusciti a ultimarlo nonostante quasi tutti gli operai nepalesi fossero rientrati a casa in seguito al terremoto. L'ingresso del padiglione è finito e molto bello ma tutto il resto è ancora in costruzione, dentro ho intravisto una paio di persone al lavoro mentre nell'ingresso, insieme ad alcune foto della tragedia, c'è una teca di vetro in cui si può lasciare un'offerta.
Avrei voluto poi dare un'occhiata ai "clusters" dove si trovano riuniti intorno a un tema comune (legumi, caffè, cioccolato, ecc.. ) diversi paesi che non hanno un proprio padiglione ma purtroppo erano ancora da inaugurare...

Alle 16.15 ritrovo di nuovo all'ingresso Merlata per uscire e tornare agli autobus

Il commento

Tanti mi hanno chiesto: "allora, com'è? Bello?" E la mia risposta è sempre la stessa: "dipende".
Che l'Expo sia bello credo sia fuori discussione. La struttura è notevole, ben progettata e ben curata. Le visite e le attività sono coinvolgenti tanto che più di un alunno ha detto "non immaginavo che fosse così interessante!" La sensazione è quella di trovarsi in un parco a tema un po' come Gardaland: in fondo il costo del biglietto è molto simile e l'unica differenza sta nel fatto che al posto di attrazioni e montagne russe ci sono i padiglioni con le loro esposizioni.
Certo, un parco di divertimenti non ha niente da insegnare a chi lo visita e il suo unico scopo è quello di divertire; all'Expo invece, almeno apparentemente, gli obiettivi sono più alti. Ma è davvero così?
Ripeto: "dipende". Ovunque ci sono sono cartelli, video, installazioni e altro che parlano di lotta allo spreco delle risorse, di disuguaglianze nella distribuzione del cibo, di salvaguardia dell'ambiente eccetera quindi da un certo punto di vista l'obiettivo è raggiunto: chi visita l'Expo e non è analfabeta (reale o strutturale che sia) torna a casa avendo imparato qualcosa. Non sono affatto sicuro però che questo porti davvero a una sensibilizzazione globale sui temi trattati. Nei mesi passati l'Expo di Milano è stato dipinto da tanti come una grande occasione per combattere cose come la fame nel mondo e la cattiva alimentazione con l'obiettivo ambizioso di "nutrire il pianeta". La mia impressione di semplice visitatore però è stata un'altra: dentro l'Expo si parla di tutte queste belle cose ma fuori dall'Expo è e sarà esattamente tutto come prima. Naturalmente spero di sbagliarmi ma ci credo poco...
In quest'ottica allora "il cibo" diventa semplicemente il tema che unisce i vari padiglioni ma se fosse stato diverso (che ne so, "lo sport" o "la natura") sarebbe cambiato ben poco.
Mi ha deluso anche un po' la qualità delle informazioni nei vari stand: nella maggior parte dei casi erano molto superficiali mentre mi sarebbe interessato conoscere qualche dettaglio in più (per esempio sui bio-carburanti di cui parlavano gli Emirati Arabi).
I costi all'interno non sono tutti così esagerati come temevamo ma nella maggior parte dei casi sono comunque un po' sopra media (ad esempio una bottiglietta d'acqua da mezzo litro costa 1 euro e 50...). Chi ha mangiato la pizza ha detto di aver speso come in una normale pizzeria, chi ha preso la paella nel padiglione Spagna invece ha speso 18 euro per una porzione scarsa...

Vale la pena allora andare a visitarlo? 
Io ritengo di si. 
Come ho già detto, dal punto di vista artistico e architettonico è tutto fatto molto bene, ci sono cose interessanti da vedere e alla fine la visita risulta piacevole. Le aspettative però devono essere quelle di uno che va a vedere una mostra interessante e in parte divertente, senza scopi particolarmente etici o altamente culturali.
Mi sento però di dare un avvertimento: io ci sono stato in un giorno di bassa affluenza e non eccessivamente caldo ed è stato comunque estremamente stancante. L'idea di visitarlo in un caldo giorno estivo con code da fare ad ogni padiglione mi preoccuperebbe. Se volete andarci mettete quindi in conto di dedicare tutta la giornata se non più giorni (il fatto che il biglietto serale 19-23 costi 5 euro non è male) per fare le cose con calma e programmate al meglio quello che volete vedere per evitare di fare avanti indietro lungo il Decumano come ho fatto io: ogni passo inutile è uno spreco assolutamente da evitare!!